Ci saremo

di Luciana Raggi – Roma

Pulsano le nostre vene  

ti sottrai al calcolo impossibile 

di confini di sicurezza. 

Difficile scrivere il destino per il seme interrato 

Ascoltare l’essenza del tempo 

fra orizzonti spenti nella nebbia 

Nutrire parole autentiche 

da masticare lente 

per digerire veloce. 

Contare i giorni scartando frammenti  

incandescenti 

Contare i giorni passati 

lenti.  

Valgono quanto fogli accartocciati 

da contare e da buttare 

fogli accartocciati con parole avariate 

avvolte in un tempo addomesticato 

in attese opache 

da contare e da buttare 

in attese di contagi di nuove energie 

di semi che crescono al buio 

di gesti inconsueti su nuovi spartiti 

su orditi di luna e trame di speranza. 

Semi di buio per dar senso alla notte  

semi di luce 

da accogliere in modalità silenziosa 

ignorando l’eco di una sofferenza sorda 

che resiste e insiste su tagli profondi 

che fanno rumore forte. 

Muore la nostra terra e noi con lei

Oltrepassati i limiti 

quello che abbiamo guadagnato

non ci può salvare. 

Sogni interrotti
ma siamo in cammino 

col soqquadro negli occhi 

abiti comodi e colorati 

mete precarie e lontane 

e quando i fiori della protesta sbocceranno 

forse ci saremo 

quando saranno pronti i frutti                                       

noi con la nostra infinita fame 

ci saremo. 

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